La meraviglia ed i giardini improbabili

I poeti si meravigliano. Vedono  paesaggi quotidiani con stupore. E così si rallegra e si dilata il cuore. Nei bambini questo avviene naturalmente. Ma è una facoltà che può essere coltivata.  O almeno evocata. Tentare di riportare lo sguardo sulle coordinate dell’incanto. Cambiare il punto di vista: “I viaggi sono i viaggiatori” ci ricorda il multiforme Fernando Pessoa e Marcel Proust, viandante del ricordo, aggiunge: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’aver nuovi occhi”. E, per così dire, nuovi occhi sono stati offerti a bambini e adulti che hanno sperimentato una vista insolita sul fiume Adige, sospesi e accolti dall’installazione realizzata dal Lac Laboratorio di Architettura Contemporanea lungo l’Alzaia di San Giorgio allo scopo di “azzardare una rinnovata relazione con l’Adige”.  In prossimità del Ponte Pietra l’Adige canta ed il suono delle onde si può udire chiaro fino a Castel San Pietro. Difficile non lasciarsi conquistare ed intenerire da questo angolo di Verona. Dove il fiume è il protagonista.  Eugenio Turri, straordinario geografo veronese, l’avrebbe definito un iconema:

La percezione di un paese avviene attraverso una serie di elementi costitutivi del territorio che impressionano per la loro evidenza, bellezza, grandiosità, singolarità, o perché magari si ripetono, come leitmotiv caratteristici e inconfondibili. Questi elementi visivi, rilevabili nel paesaggio (fiumi, ville, piazze, castelli, santuari …), parte integrante della storia e della cultura degli abitanti, possono essere chiamati con il termine di iconemi.

L’iconema è  dunque un nostro patrimonio, plasma il nostro immaginario, crea il nostro agire in dialogo con l’ ambiente. Il Laboratorio di Architettura Contemporanea ha valorizzato questo legame tra il fiume e la città, riportandolo in primo piano, nella forma dei “Giardini improbabili”. Il tutto è avvenuto in occasione dell’ultima edizione del Festival Internazionale dei Giochi in Strada, Tocatì.  Ed è un modo artistico e poetico aprire una finestra  inattesa sulle cose.

Ringraziamo il Laboratorio di Architettura Contemporanea per aver fornito la suggestiva galleria fotografica. Ecco la pagina facebook:

https://www.facebook.com/LACvrn/?fref=ts

Una pertinente lettura della frase di Proust citata la si può leggere qui:

https://nonsoloproust.wordpress.com/2008/08/07/il-vero-viaggio-marcel-proust/

Le parole di  Eugenio Turri sono tratte dall’Introduzione al libro Iconemi: storia e memoria del paesaggio (Electa 2001).

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